Il resoconto della giornata informativa di Menfi (AG)
Tecniche innovative nella coltivazione del carciofo in Sicilia
Il 12 febbraio scorso a Menfi, in provincia di Agrigento e importante distretto di produzione del carciofo, si è svolta un’interessante giornata informativa per discutere sulle recenti innovazioni nel settore della cinaricoltura.
L’incontro, promosso dalla Regione Sicilia nell’ambito del PSR 2007/2013: Misura 111 – Azione 2 “Informazione” e moderato da Giuseppe Pasciuta, dirigente regionale del Soat locale, ha visto la partecipazione di numerosi esperti e rappresentati di istituzioni scientifiche, della ricerca e assistenza tecnica.
Da sinistra a destra: Domenico Pinto, Giovanni Mauromicale, Giovanni Corrado, Giuseppe Pasciuta, Francesco Savarino, Onofrio Tulone, Pietro Sumerano e Giuseppe Sutera.
Il prof. Giovanni Mauromicale dell’Università di Catania ha presentato un’ampia e articolata relazione sulla cinaricoltura in Sicilia, mettendo in risalto tutte le peculiarità di questo importante settore produttivo nei diversi ambiti regionali. In particolare, si è soffermato sulla necessità diconservare la biodiversità produttiva di alcune varietà di carciofo tipiche della zona e particolarmente indicate per questo territorio. Ha poi accennato alle nuove possibilità produttive conseguenti l’impiego di tecniche di impianto intensivo, quali la semina meccanica direttamente in campo, e ha concluso con i nuovi orientamenti sul post-raccolta che prevedono particolari tecniche di confezionamento e processi di ozonizzazione.
Onofrio Tulone, responsabile campo Carboy ESA Menfi, ha illustrato i risultati della sperimentazione che ha messo a confronto alcune varietà di carciofo di recente introduzione, evidenziando alcune caratteristiche delle varietà propagate, sia da seme che tradizionali (ovuli), e che, in base al loro comportamento e alle performance produttive, possono trovare un valido riscontro nella realtà produttiva siciliana. Particolarmente apprezzate nelle fasi di sperimentazione sono state alcune cultivar provenienti dai Vivai F.lli Corrado in Puglia.
In rappresentanza del Consorzio di difesa e di valorizzazione delle produzioni agricole dell’ambiente e del territorio rurale delle provincia di Brindisi (Condifesa) e dei Vivai F.lli Corrado, Pietro Sumerano ha invece illustrato il processo di risanamento da virus e funghi trachemicoticidel Carciofo brindisino e la certificazione delle produzioni vivaistiche sviluppato in collaborazione con Regione Puglia e Università di Bari. Il tecnico si è soffermato sulle motivazioni di fondo che hanno reso necessario anche per il carciofo un protocollo di produzione vivaistica certificata. Sumerano ha anche esaminato alcune criticità produttive di questa importante coltura che da pochissimi mesi si fregia del marchio IGP Carciofo Brindisino.
Francesco Savarino, tecnico Nunhems, ha presentato la vasta gamma di cultivar di carciofo da seme disponibile nel catalogo della sua ditta, con particolare riferimento a quelle che possono avere maggiore sviluppo nella realtà siciliana.
Infine Domenico Pinto, tecnico ICAS, ha concluso i lavori presentando i prodotti per la difesa fitosanitaria e per la nutrizione fogliare a base di sostanze attive naturali e non di sintesi.